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© PRADA
Si è conclusa la Milano Fashion Week e con la maggior parte delle sfilate in presenza, eventi esclusivi e ospiti illustri la Settimana della Moda milanese è tornata ai fasti di un tempo pre pandemia.
La Milano Fashion Week si è aperta con il ritorno di Ennio Capasa, il suo nuovo marchio Capasa Milano e lo stesso entusiasmo di quando nel 1987 fondò Costume National. La maestria sartoriale che ha da sempre caratterizzato il designer appare subito evidente nella nuova collezione dove i capispalla sono protagonisti: blazer, cappotti, trench, bomber jacket, che combinano il tailoring con le nuove tecnologie come tagli al vivo a laser.
Le collezioni Fendi raccontano sempre una storia di famiglia: questa volta l’ispirazione di Kim Jones è nata da una blusa indossata da Delfina Delettrez presa in prestito dal guardaroba dalla madre Silvia Venturini Fendi. Il designer ha così combinato due collezioni disegnate da Karl Lagerfeld: quella primavera 1986, dai tagli morbidi e dalle stampe ispirate all’arte, e quella autunno 2000 incentrata sulla powerful woman. Il risultato è una gioco di sovrapposizioni tra camicie fluide, trasparenze, sottovesti e giacche strutturate, gonne midi a tubino, bustini e particolarissime cinture con maxi tasca sul fianco. Tra gli accessori spiccano tre modelli di Baguette dedicati al 25esimo compleanno della famosissima borsa.
Sotto la direzione artistica di Fausto Puglisi, ritorna in passerella Roberto Cavalli mantenendo l’estetica caratteristica del marchio che mixa l’allure hippie chic a una donna estremamente sexy. Le maxi gonne in leggero chiffon si abbinano a bustini a fasce stile bondage e le iconiche stampe animalier di Cavalli si alternano al tartan tanto amato da Puglisi.
Torna in passerella anche Diesel: Renzo Rosso ha nominato direttore creativo lo stilista belga Glenn Martens - già Creative Director di Y/Projec - che ha presentato una collezione in cui il denim è l’assoluto protagonista. Concentrandosi sul concetto di upcyling, cioè di riutilizzo dei materiali, il designer impiega il jeans in ogni maniera possibile e immaginabile: minigonne, crop top, stivali e persino cappotti dall’aspetto di pellicce realizzate in denim sfrangiato.
Alberta Ferretti
Alberta Ferretti ha raccontato che la sua collezione autunno/inverno 22-23 è ideata per una donna che vuole vivere attivamente, con capi pensati per essere indossati quotidianamente. Quindi sfilano completi con pantaloni morbidi, abiti in maglia, cappotti over e stole, il tutto caratterizzato da tessuti brillanti come lurex, satin e paillettes e circondati dall’aura di romanticismo tipica del brand.
Prada
Miuccia Prada e Raf Simons presentano una collezione che si ispira alla storia della donna ripercorrendo così anche la storia di Prada. Sfilano infatti giacche maschili dalle spalle larghe adornate da piume, gonne a ruota, cappotti in lana spigata e semplicissime canottiere caratterizzate dal logo a triangolo di Prada. Ospite d’eccellenza Kim Kardashian.
Emporio Armani
Emporio Armani presenta sia la collezione maschile che quella femminile: il concetto che le accumuna è quello della raffinatezza, da sfoggiare in ogni occasione, con uno stile effortlessly chic tanto caro al marchio. Per l’uomo predomina il grigio e i completi si abbinano a combat boots, mentre il guardaroba della donna si tinge di colori vivaci e stampe geometriche.
Jeremy Scott, che ha salutato il pubblico con indosso una tuta rossa da astronauta, ha ricreato come set per la sfilata l’ambientazione di 2001 Odissea nello Spazio e si è ispirato per la collezione agli elementi d’arredo di uno sfarzoso maniero. Candelabri, cassettiere, orologi a pendolo, ottomane e opulente cornici si trasformano in spettacolari abiti.
CREDITI
Testo di Alexandra Amico
Immagini di Vogue.com
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